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INTERVISTA A MAVERIK NIEMEN

La nostra rubrica sulle interviste ai circensi curata interamente dal nostro collaboratore Antonio D'Affuso, oggi vi propone l'intervista realizzata a Maverik Niemen

Ciao Maverik e grazie per aver preso parte a questo nuovo progetto di PASSIONE CIRCO. Insieme a voi artisti e direttori di Circo vogliamo far conoscere in maniera ancora più approfondita questo affascinante mondo attraverso le vostre interviste. Premessa fatta, non ci resta quindi che cominciare.

1) La prima domanda tende a voler conoscere un attimo le tue radici circensi e quindi capire un pò le tue origini familiari.            

Nasco circense. Mia mamma è Romina Orfei, ed in suo onore abbiamo dato l'insegna del nostro circo, mio padre è Ivan Niemen, ovvero il direttore. Sono nato nella nostra bellissima capitale,  Roma. Mio padre da più di 20 anni fa il presentatore e prima di questo si esibiva con la mia stessa performance il "rola rola", invece mia madre si esibisce in un numero d'alta scuola d'equitazione con il suo cavallo Merlin. Mamma lavorava nel circo di famiglia, il circo del suo papà Amedeo Orfei. Mio padre invece ha il suo circo da quarant'anni, prima era insieme ai suoi fratelli con il Circo Niuman ma da cinque anni abbiamo aperto una nuova azienda denominata appunto Romina Orfei.

2) A quanti anni la tua prima volta in pista? Con quale esibizione ed in quale circo? 

Dunque, ho cominciato ad allenarmi all'età di dieci anni con due grandi maestri circensi ovvero Fatima e Guanito Merzari. Sono stati loro i miei maestri. La mia prima volta in pista è stata all'età di quindici anni con la performance di equilibrismo "rola rola" nel circo di famiglia.

3) Oggi invece in cosa ti esibisci? 

Attualmente da due anni a questa parte ho intrapreso la strada della comicità. Cominciavo a fare parecchie esibizioni come equilibrista, addestratore e giocoliere allora ho pensato perché non unire tutte queste discipline con uno stesso filo conduttore? Così  ho deciso di fare tutto quello che facevo in una chiave comica dove però a differenza del clown tradizionale io non uso trucco sul viso ma il mio unico extra non è altro che un paio di occhiali senza lenti.

4) Sei conosciuto nell'ambiente circense anche per un altra performance molto particolare, che piace molto specialmente ai più piccoli ma che sorprende anche i più grandi, mi riferisco al tuo numero insieme ad Ellie, la tua amata cagnolina.Come nasce tutto questo? L'hai addestrata tu personalmente?

Allora c'è una storia molto particolare dietro questa esibizione. Ellie in principio nasce come cane da compagnia. Prima di recarmi al canile per andare a prenderla avevo già deciso che l'avrei chiamata Ellie, come il personaggio principale di un videogioco a cui ero molto legato. Quando arrivai al canile e la vidi fu subito amore a prima vista ma la cosa particolare è questa: prima di ritirarla mi consegnarono il suo libretto di vaccinazioni ed aprendolo scoprii che questa cagnolina aveva già un nome, e indovina!? Quel nome era proprio Ellie! E così non ebbi dubbi che lei sarebbe stata la mia più cara compagna di viaggio. Col tempo ovviamente cresce e mi rendo conto che aveva una forte attenzione per la mia parola. Qualsiasi cosa le dicessi, lei lo intuiva così mi misi a provare con lei un' esibizione ed in poco più di sei mesi avevamo pronta già la nostra performance. Un'intelligenza estrema, tante cose le ha insegnate lei a me e non viceversa. Pensa che ad oggi questo è il numero di punta del nostro spettacolo. E' diventata una vera star.

5) La crisi economica sta mettendo in ginocchio tante realtà tra cui anche il circo. Molti anni fa  l'arrivo di un circo in città era considerato un evento, era una vera festa per tutta la comunità. Oggi invece è sempre più difficile portare pubblico ad assistere agli spettacoli. A tuo parere è soltanto una questione economica o anche il circo ha commesso qualche errore?

Secondo il mio punto di vista è giusto che ogni circo proponga  il meglio per il pubblico. Ci sono vari circhi, grandi, medi e piccoli e ognuno ha una differenza di pubblico. Oggi siamo visti diversamente dal passato per via del pensiero che maltrattiamo gli animali e tanti sono cresciuti con questa idea ma non è così, dovrebbe esserci un'altra cultura proprio per gli spettacoli in generale non soltanto per il circo perché in Italia manca proprio questo. Non lo dico soltanto io, lo dice anche la tv, la stampa ed anche gli stessi artisti i quali quando vanno ad esibirsi all'estero vengo apprezzati tantissimo dal pubblico. La mancanza di denaro è secondaria a mio avviso c'è alla base un disinteresse. Tuttavia per portare il circo ad una risalita è necessario conquistare il pubblico facendolo entusiasmare e divertire in modo tale da fare un bel passa parola di pubblicità e poi mantenere i prezzi contenuti o comunque adeguati al tipo di spettacolo che vai a proporre con molta trasparenza e senza nessun inganno.

6) Pro e contro della vita del circo?

Pro, è una vita bellissima siamo sempre in giro ci muoviamo per tutta l'Italia e poi far divertire il pubblico è gratificante. Contro, siamo trascurati dai comuni che non ci affidano le piazze nonostante ci sia una legge che obbliga qualsiasi comune ad avere una piazza libera a concessione di spettacoli viaggianti.

7) Prima hai toccato un tasto delicato, gli animali. Secondo te potrebbe funzionare un circo senza animali?

No, non sarebbe circo. La prima cosa che la gente ci chiede quando arriviamo in una piazza è che animali avete? Quindi questo fa capire che il pubblico viene al circo principalmente per vedere gli animali.



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